L’allenamento funzionale sta acquisendo sempre più popolarità negli ultimi anni come metodo efficace per migliorare forza, flessibilità e coordinazione. Ma come si confronta con l’allenamento tradizionale in palestra con i macchinari? Qual è il metodo migliore per la salute e la forma fisica?
“Cio’ che stabilizza meccanicamente destabilizza funzionalmente.” Grazie a questa massima, letta in un libro molto interessante sulla fascia diversi anni fa, vorrei farvi ragionare su un quesito molto importante: “Che ruolo dovrebbero avere le macchine per l’aumento della forza che troviamo in sala pesi divenute famose grazie agli allenamenti leggendari di Arnold Schwarzenegger poi di Ronnie Coleman, nell’allenamento dello sportivo amatoriale che si allena 3 volte a settimana per mantenersi attivo e tonico?”
La risposta è semplice: “Nessuno!”.
La filosofia dell’allenamento funzionale
La filosofia alla base dell’allenamento funzionale è che il corpo umano è un sistema integrato, non una macchina composta da singole parti. I nostri movimenti nella vita quotidiana coinvolgono catene cinetiche di muscoli e articolazioni che lavorano all’unisono. L’allenamento funzionale mira ad allenare il corpo nel suo insieme attraverso esercizi multiarticolari e multiplanari.
Gli esercizi funzionali come squat, affondi, trazioni, push up, plank e burpees sono progettati per migliorare forza, resistenza, equilibrio, coordinazione e flessibilità in movimenti naturali che replicano attività della vita quotidiana. L’enfasi è su qualità ed efficienza del movimento, non solo sviluppo muscolare.
Criticità dell’allenamento con macchinari
L’allenamento coi macchinari tende invece ad isolare gruppi muscolari specifici con movimenti guidati e limitati. Questo approccio segmentato può portare a squilibri e compensi, enfatizzando alcuni gruppi a discapito di altri. I macchinari vincolano il movimento entro traiettorie rigide che non rispecchiano i naturali gradi di libertà articolare.
Forzare linee motorie innaturali attraverso macchinari specifici può destabilizzare a lungo termine catene cinetiche e muscoli stabilizzatori. Ciò aumenta il rischio di infortuni da sovraccarico funzionale. Inoltre, l’isolamento muscolare e la ripetizione di gesti guidati porta ad una minore attivazione neuromuscolare rispetto ai movimenti multiarticolari.
Vantaggi dell’allenamento funzionale
L’allenamento funzionale offre numerosi vantaggi rispetto all’uso di macchinari:
- Migliora forza, resistenza, equilibrio, coordinazione e mobilità in modo integrato
- Mantiene e migliora la salute articolare grazie a movimenti fisiologici controllati
- Attiva sinergie e catene muscolari naturali
- Stimola maggiormente sistema nervoso e controllo motorio
- Trasferisce capacità atletiche utili nella vita quotidiana
- Non richiede attrezzature costose, può essere eseguito ovunque
- È divertente e variegato, con infinite possibilità di esercizi
L’allenamento funzionale è quindi più completo, sicuro ed efficace per la salute psicofisica rispetto all’uso isolato di macchinari. È l’approccio migliore per praticanti non agonisti che vogliono mantenersi in forma in modo naturale.
Quando usare i macchinari
I macchinari hanno comunque il loro ruolo nell’allenamento, ad esempio per:
- Integrare e potenziare l’allenamento funzionale in aree specifiche
- offrire varietà agli atleti avanzati
- Riabilitazione e prevenzione infortuni
- Attività aerobica a basso impatto come cyclette o vogatore
Quando integrati in un programma bilanciato, possono ampliare le possibilità di allenamento. Ma l’uso esclusivo e prolungato di macchinari per l’ipertrofia muscolare può comportare gli svantaggi discussi sopra.
In sintesi, l’allenamento funzionale è da preferire per la maggior parte delle persone che vogliono migliorare forma fisica e benessere. Promuove movimento funzionale, prevenzione infortuni, salute articolare e stimolazione neuromuscolare. I macchinari hanno un ruolo complementare, ma non dovrebbero sostituire il training funzionale di base.
